LibKing » Книги » foreign-prose » Франческо Доменико Гверрацци - Итальянский с любовью. Осада Флоренции / Lassedio di Firenze

Франческо Доменико Гверрацци - Итальянский с любовью. Осада Флоренции / Lassedio di Firenze

Тут можно читать онлайн Франческо Доменико Гверрацци - Итальянский с любовью. Осада Флоренции / Lassedio di Firenze - бесплатно ознакомительный отрывок. Жанр: foreign-prose, издательство Литагент «АСТ»c9a05514-1ce6-11e2-86b3-b737ee03444a, год 2015. Здесь Вы можете читать ознакомительный отрывок из книги онлайн без регистрации и SMS на сайте LibKing.Ru (ЛибКинг) или прочесть краткое содержание, предисловие (аннотацию), описание и ознакомиться с отзывами (комментариями) о произведении.
Франческо Доменико Гверрацци - Итальянский с любовью. Осада Флоренции / Lassedio di Firenze
  • Название:
    Итальянский с любовью. Осада Флоренции / Lassedio di Firenze
  • Автор:
  • Жанр:
  • Издательство:
    Литагент «АСТ»c9a05514-1ce6-11e2-86b3-b737ee03444a
  • Год:
    2015
  • ISBN:
    978-5-17-085092-1
  • Рейтинг:
    3.66/5. Голосов: 91
  • Избранное:
    Добавить в избранное
  • Ваша оценка:

Франческо Доменико Гверрацци - Итальянский с любовью. Осада Флоренции / Lassedio di Firenze краткое содержание

Итальянский с любовью. Осада Флоренции / Lassedio di Firenze - описание и краткое содержание, автор Франческо Доменико Гверрацци, читайте бесплатно онлайн на сайте электронной библиотеки LibKing.Ru

В книгу вошел сокращенный и незначительно упрощенный текст романа классика итальянской литературы Ф. Д. Гверрацци «Осада Флоренции». Увлекательный сюжет, описание значимых исторических событий и романтическая составляющая – все это делает роман превосходным материалом при изучении итальянского языка.

Текст произведения сопровождается постраничными комментариями, а также небольшим словарем, облегчающим чтение.

Книга может быть рекомендована всем, кто продолжает изучать итальянский язык (Уровень 4 – для продолжающих верхней ступени).

Итальянский с любовью. Осада Флоренции / Lassedio di Firenze - читать онлайн бесплатно ознакомительный отрывок

Итальянский с любовью. Осада Флоренции / Lassedio di Firenze - читать книгу онлайн бесплатно (ознакомительный отрывок), автор Франческо Доменико Гверрацци
Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

“Egli è concio fino all’osso di male francese, e pur non si rimane dal mantenere commercio con femmine di ogni maniera”.

“Quando anche”, – risponde il Castiglione al Malatesta toccando con la mano destra la lettera, ve la mandasse papa Clemente, conosco troppo gli uffici di gentiluomo per prevalermi nel caso… Prendete, capitano generale…”

Malatesta stendendovi sopra prontissime le mani, aprendo le labbra ad un sorriso, mentre gli stavano i denti stretti pel freddo della paura, sibilò in certo modo le parole che seguono:

“E’ sarebbe, messere, bene strana novella che io mi presentassi a giurare fedeltà co’ patti del tradimento sopra la persona....” Ormai il cuore di Malatesta ha messo il tallo sul delitto; i suoi fati lo tirano.

Intorno alla croce vicino al palazzo sopra la base giace con la faccia stesa a terra un uomo vestito di sacco, cinto di corda traverso i fianchi, nudo le braccia, le gambe, i piedi scalzi; le chiome folte e sordide gli si ripiegano sopra la fronte; le mani tiene giunte in atto di orare: estenuato più che a corpo tuttora vivo si sarebbe creduto possibile; se mai vedeste il san Giovanni dal Donatello condotto in bronzo, avrete idea più completa di questa creatura e a me risparmierete la fatica di meglio efficacemente descriverla. Costui aveva nome Pieruccio. Chi è Pieruccio? Nessuno sa dire se venisse a Firenze piovuto dal cielo, o se ve lo avesse balestrato la terra, come il vulcano una pietra; quanti anni contasse ignoravano: la sciagura aveva prevenuto l’età nella rovina, e il tempo non trovò ruga da aggiungere o contorno da guastare; le intemperie perdevano forza sopra di lui, le infermità non l’offendevano; forse le tribolazioni alle quali va sottoposta la rimanente specie umana volevano rispettare intanto quel santuario di dolore.

I fanciulli quando lo udivano profetare per la via, gli gridavano dietro: Pazzo! pazzo! – e ai gridi aggiungevano sassate e offese d’ogni maniera. Il povero Pieruccio si volgeva e in suono pietoso domandava: Perché mi offendete? Ma i fanciulli, tratti da naturale vaghezza a mal fare, ché in ciò mi trovo d’accordo con santo Agostino [16], non gli attendevano, anzi vieppiù lo infestavano, sicchì talvolta, la pazienza mutata in furore, ne afferrava alcuno, la mano alzava a percuoterlo, ma, vinto all’improvviso da tenerezza, lo rimandava baciandolo e benedicendolo. In Gerusalemme per avventura lo avriano adorato, poi forse crocifisso come profeta; a Firenze alcuni lo salutavano santo, più molti lo tenevano matto; chi avesse ragione non saprei, e chi torto nemmeno; forse dipendeva dal punto del quale lo consideravano; certamente amava la patria. Quando gran parte della milizia ebbe passata la croce, ecco ad un tratto lui balza in piedi come tolto fuori di sì, porge la destra mostrando un teschio umano al popolo ed esclama:

“Meglio per voi se le vostre teste fossero come questa inaridite; almeno qui dentro stanziano le formiche e talvolta anco le vipere, nelle vostre poi non trova luogo nì anche un pensiero. La maledizione di Dio vi ha percosso; – avete gli occhi e non vedete, avete gli orecchi e non ascoltate. Guai a te, o Firenze! Chi vuole intendere intenda”.

Frattanto Malatesta e la sua comitiva si accostano tanto alla croce che di leggieri possono intendere le parole del profeta. Il Pieruccio nel vederselo comparire davanti non muta aspetto, non varia discorso, anzi indirizzandosi baldanzoso al Baglione, “Ecco”, – esclama, – “ti riconosco all’impronta di Caino; nì cotta di arme nì carne od ossa nascondono allo sguardo di Cristo il pensiero del tuo cuore. Altri ha tradito il Figliuolo di Dio, tu ne tradisci la figlia… però che la libertà nacque del primo palpito di compassione che il Creatore sentì per la sua creatura… Pentiti! Se Giuda ì tormentato settanta volte, tu lo sarai settanta volte sette…”

“Toglietemi dinanzi quel pazzo!” – grida Malatesta con labbri tremanti… – “cacciatelo via… trucidatelo…”

“Addosso! Al matto! Ammazzatelo! Ammazziamolo! – Ì un profeta. – Se la intende col diavolo. – Tacete, impostore, avrebbe dato la posta al diavolo a piì della croce? – Ì un santo, vi dico. – Un ladro, ammazziamolo”. Così le turbe; e il Pieruccio, con tale una voce che superò il mugghio delle turbe proruppe:

“Tu sarai tormentato settanta volte sette!”

Frattanto Signoria e il Baglione procederono in silenzio. Giunti presso al palazzo, Malatesta facendosi più dappresso al Carduccio, gli favellò:

“Spero, magnifico messere, che vi darete ogni cura di porre al martore il ribaldo che in me per ben due volte oggi offendeva la maestà della Repubblica, e quindi, come conviene, gli mozzerete la testa”.

“Strenuissimo capitano, gli Otto e la Quarantia hanno potestà di far sangue, non io; provvedetevi davanti a cotesti magistrati… Ma tornerà poi in onor vostro, messere, contendere col pazzo? – Pensateci!…”

“Se lo tenete per matto, allora chiudetelo”.

“Prima dei pazzi vorrebbersi sostenere uomini bene altramenti pericolosi alla città, Malatesta…”

“E quali, messere?”

“I traditori”, – concluse il Carduccio.

Capitolo Decimoterzo

L’assalto notturno

Nella tenda di Filiberto principe di Orange giocavano chi a dadi, chi a scacchi, giochi, se la tradizione ci racconta il vero, trovati da Palamede all’assedio di Troia; e più a carte come le inventò il Grignoart, per trastullo all’imbecilità di Carlo VI re di Francia, o modificate a tarocchi, scoperta non invidiabile degl’ingegni fiorentini, i quali vollero significare nei re, nel diavolo, nel papa e nelle rimanenti figure scherno o ira contro le fazioni prevalse nel governo della Repubblica: carte e figure le quali adesso non rappresentano più nulla, tranne un consumo di tempo che, attesa l’erpete morale della presente società, non può riputarsi male impiegato per la ragione che diversamente si correrebbe rischio d’impiegarlo anche peggio.

Giocavano: e quivi, come nei tempi andati e successivi, avresti potuto contemplare il riso ostentato di chi perdeva la sua ultima moneta, – riso che muove a compassione e spavento; la tristezza finta di chi vince, tristezza ch’eccita rabbia; poi le mani trepidanti di tutti; del perditore per passione di sapersi spogliato, del vincitore per cupidigia di rapire l’ultimo soldo; e gli occhi riarsi di cupa fiamma nel disperato, scintillanti di vivido splendore nel favorito dalla fortuna, e gli ammicchi, e le parole brevi susurrate dentro gli orecchi, e il furtivo stringersi delle mani.

“Io non ricusai i vostri conforti, ora abbiatevi i miei, e sappiate, principe, che io conosco una via per la quale non solo non perderete, ma accrescerete la reputazione da voi acquistata meritamente e mantenuta fin qui”.

“Davvero, Bandino? Oh! io ti saluterò angelo mio custode, – non tanto per me, vedi, quanto per la nobile madre mia; ella morirebbe di dolore, se sospettasse un simile fatto…, ella scenderebbe nel sepolcro contristata. Copritemi il volto del lenzuolo funerario, ond’io non veda il disdoro della mia famiglia, ella direbbe. Or dunque parla, Bandino, ridammi la vita e più che la vita…”

“Bisogna dar l’assalto a Firenze”.

“E quando?”

“Tra due ore”.

“Tra due ore, Bandino?”

“Nulla manca. I Sanesi provvidero quattrocento scale per salire, i ferri e gli uomini per trucidarsi sono pronti”.

“E a che mena l’assalto?”

“O voi espugnate la città, e allora avrete danaro più che non basta a soddisfare le paghe…”

“E se, come temo, non l’occupo?”

“Vi moriranno tutti o parte i creditori; e in ogni caso saranno tanto importuni di meno”.

“Giovanni Bandino, voi mi oltraggiate”.

“Dio me ne guardi! – le azioni meglio magnifiche che il mondo ammira trassero spesso principio da più ignobili cause: ormai ho passato il mezzo della vita, né già mi sono giocato gli anni, come voi i fiorini di papa Clemente; conobbi i grandi dell’età nostra; piuttosto che eroi davvero, mi parvero giocolieri di fama – e così penso che fosse la maggior parte degli antichi…”

“Ma la notte è troppo scura, e Dio manda giù acqua a bigonce… in qual modo si distingueranno le insegne? Come si ripareranno dal fango? I capitani biasimeranno questo mio ordine come pessimo accorgimento di guerra…”

“I capitani prima di tutto obbediranno, – e qui sta il meglio; – poi risponderemo loro essere capitani di vecchio stile: quanto più disagiato il tempo, tanto più verosimile si trovi sprovveduto il nemico; il certame a luogo e a giorno fissi occorrere nella tavola rotonda soltanto, e dal re Arturo in poi aver progredito l’arte militare: ancora, se, giusta il costume di Firenze, hanno le milizie nemiche festeggiato il presente giorno, come vigilia di San Martino, a quest’ora dormono sepolti nel vino: la pioggia stessa e la oscurità vi danno favore; a cagione della prima, la polvere bagnata non concederà si sparino le artiglierie; a cagione di questa, quando pure le potessero sparare, non saprebbero in che punto colpire… Sapienza militare; accorgimento astuto, amore di gloria – e sopratutto necessità di rifare i denari consigliano ad assalire Firenze tra due ore.

“Siete pure i cervelli sottili voi altri Fiorentini! Fra due ore l’assalto: è detto!”

…All’improvviso rimbomba un colpo d’artiglieria. Il cittadino di Firenze balza a sedere sul letto e tende l’orecchio, timoroso di non essersi ingannato. Un altro colpo, – Ch’ì questo? Qual nuovo caso ci minaccia adesso? Comincia la campana dei Signori, rispondono le campane di santa Reparata, tutti i campanili della città suonano a stormo; le artiglierie spesseggiano i tiri.

– Misericordia! questa è l’ultima notte della mia vita! E il cittadino poc’anzi lieto delle tepide piume si gitta giù scalzo sul pavimento, apre le imposte e nudo si espone al gelato mordere dell’aria; ode un frastuono confuso di gente che corre e che grida, ma non gli riesce distinguere cosa che valga a toglierlo dall’ansietà. Si veste in fretta, cinge la spada e, nulla badando alla pioggia, al freddo, ai pericoli, precipita sulla pubblica via. Vi furono padri di famiglia i quali, inteso il primo colpo di artiglieria, si tolsero pianamente dal lato alla moglie, sperando e pregando ch’ella pure dormisse; ma la consorte si sveglia e desta i figli, e con essi loro si pone traverso la porta, contendendo al marito l’uscita; i figli gli stringono le ginocchia, la moglie lo abbraccia su i fianchi; pianti e singulti che spezzano il cuore: “Oh! non uscire, perderai la vita.” “Figliuoli miei” – parla blando il buon cittadino, – “mia dolce consorte, s’io pur rimango, il nemico espugnerà la terra, e me ucciderà con voi, meritamente, invendicato, Perché mancai alla patria: se mi lasciate correre alle difese, ributteremo i barbari… o in ogni caso non morirò senza vendetta… nì i vostri occhi saranno funestati dalla mia strage… Sgombratemi il passo, tacete – e datemi l’arme”, – tacquero. Lo armarono, e quando fu partito ripresero il pianto con l’impeto del fiume che rotto l’argine straripa. Altrove la madre destò il figlio e lo spinse fuori delle domestiche mura: non mancarono donne le quali, mentite o non mentite le vesti, vollero a ogni costo uscire a combattere con gli amanti o mariti loro.

“All’arme! all’arme! – il nemico appoggia le scale alle mura… Pieruccio le ha salite per darvene l’avviso”.

Un orlo di fuoco manifestò il contorno delle bastite di Firenze, le palle degli archibusi fioccarono spesse quanto la pioggia; gl’imperiali, disperati potersi più oltre nascondere, fatto buon viso alla fortuna, continuarono a salire, animosamente gridando: Sacco! palle! città presa!”

Читать дальше
Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать


Франческо Доменико Гверрацци читать все книги автора по порядку

Франческо Доменико Гверрацци - все книги автора в одном месте читать по порядку полные версии на сайте онлайн библиотеки LibKing.




Итальянский с любовью. Осада Флоренции / Lassedio di Firenze отзывы


Отзывы читателей о книге Итальянский с любовью. Осада Флоренции / Lassedio di Firenze, автор: Франческо Доменико Гверрацци. Читайте комментарии и мнения людей о произведении.


Понравилась книга? Поделитесь впечатлениями - оставьте Ваш отзыв или расскажите друзьям

Напишите свой комментарий
Большинство книг на сайте опубликовано легально на правах партнёрской программы ЛитРес. Если Ваша книга была опубликована с нарушениями авторских прав, пожалуйста, направьте Вашу жалобу на PGEgaHJlZj0ibWFpbHRvOmFidXNlQGxpYmtpbmcucnUiIHJlbD0ibm9mb2xsb3ciPmFidXNlQGxpYmtpbmcucnU8L2E+ или заполните форму обратной связи.
img img img img img