Morenz Patricia - Per Sempre È Tanto Tempo

Тут можно читать онлайн Morenz Patricia - Per Sempre È Tanto Tempo - бесплатно ознакомительный отрывок. Жанр: Детская проза. Здесь Вы можете читать ознакомительный отрывок из книги онлайн без регистрации и SMS на сайте лучшей интернет библиотеки ЛибКинг или прочесть краткое содержание (суть), предисловие и аннотацию. Так же сможете купить и скачать торрент в электронном формате fb2, найти и слушать аудиокнигу на русском языке или узнать сколько частей в серии и всего страниц в публикации. Читателям доступно смотреть обложку, картинки, описание и отзывы (комментарии) о произведении.
  • Название:
    Per Sempre È Tanto Tempo
  • Автор:
  • Жанр:
  • Издательство:
    неизвестно
  • Год:
    неизвестен
  • ISBN:
    нет данных
  • Рейтинг:
    4/5. Голосов: 11
  • Избранное:
    Добавить в избранное
  • Отзывы:
  • Ваша оценка:
    • 80
    • 1
    • 2
    • 3
    • 4
    • 5

Morenz Patricia - Per Sempre È Tanto Tempo краткое содержание

Per Sempre È Tanto Tempo - описание и краткое содержание, автор Morenz Patricia, читайте бесплатно онлайн на сайте электронной библиотеки LibKing.Ru
Romanzo d'amore. Jocelyn Davis torna a New York Dopo una terribile tragedia familiare, dopo essere andata via cinque anni prima senza salutare il suo migliore amico d’infanzia, Jake Johnson. Ora deve iniziare la scuola superiore senza amici, con l’anima a pezzi, la sua famiglia distrutta e con i suoi sogni incerti di diventare una scrittrice famosa. Senza speranze, si aggrappa a Jake, che le offre di nuovo la propria amicizia. Ma lei non immaginava che si sarebbe innamorata del suo migliore amico e cosa ancor più sorprendente, lui si è innamorato di lei. Tuttavia, Jake ha i suoi sogni ed il futuro minaccia di distruggere la bellezza del presente. Il suo amore potrà attraversare l’incertezza del domani? La tenerezza del primo amore, l’importanza dell’amicizia, il perdono ed i sogni, si intrecciano in questa storia commovente.

Per Sempre È Tanto Tempo - читать онлайн бесплатно ознакомительный отрывок

Per Sempre È Tanto Tempo - читать книгу онлайн бесплатно (ознакомительный отрывок), автор Morenz Patricia
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

PER SEMPRE

È

TANTO TEMPO

Per Sempre 1

PATRICIA MORENZ

Traduzione italiana Valeria Bragante

Titolo originale: Para siempre es mucho tiempo

Para siempre, 1

© 2020, Patricia Morenz

©1 aEdizione italiana, 2020

Tutti i diritti riservati.

Illustrazione: Camila “Tsuki” Arévalo

Tutti i nomi, i personaggi, i luoghi e gli avvenimenti di questo romanzo sono prodotti dell’immaginazione dell’autrice, o sono utilizzati per mera finzione.

Qualunque somiglianza con persone vive o decedute è pura coincidenza.

INDICE

Pagina del titolo PER SEMPRE È TANTO TEMPO Per Sempre 1 PATRICIA MORENZ Traduzione italiana Valeria Bragante

Diritto d'autore Titolo originale: Para siempre es mucho tiempo Para siempre, 1 © 2020, Patricia Morenz ©1 a Edizione italiana, 2020 Tutti i diritti riservati. Illustrazione: Camila “Tsuki” Arévalo Tutti i nomi, i personaggi, i luoghi e gli avvenimenti di questo romanzo sono prodotti dell’immaginazione dell’autrice, o sono utilizzati per mera finzione. Qualunque somiglianza con persone vive o decedute è pura coincidenza.

Dedizione A quei primi amori che non si dimenticano mai, i più sinceri.

Prologo A quei primi amori che non si dimenticano mai, i più sinceri.

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

Capitolo 8

Capitolo 9

Capitolo 10

Capitolo 11

Capitolo 12

Capitolo 13

Capitolo 14

Capitolo 15

Capitolo 16

Capitolo 17

Capitolo 18

Capitolo 19

Capitolo 20

Capitolo 21

Capitolo 22

Capitolo 23

Capitolo 24

Capitolo 25

Capitolo 26

Capitolo 27

Capitolo 28

Capitolo 29

Capitolo 30

Capitolo 31

Capitolo 32

Capitolo 33

Capitolo 34

Epilogo

Prossimo libro

Ringraziamenti

Informazioni sull'autrice

Contatti

A quei primi amori che non si dimenticano mai,

i più sinceri.

PROLOGO

«I biscotti che fa tua madre sono i migliori» assicurò Jake assaporando quelli che gli avevo portato.

«Lo so … Mia mamma è la cuoca migliore» e poi precisai, «anche la tua mamma cucina molto bene.»

«Certo, ma questo» indicò il biscotto con scaglie di cioccolato che teneva nell’altra mano, «questo è a un altro livello.»

Restammo in silenzio mentre masticavamo, il pomeriggio era perfetto sulla casa sull'albero che c’era nella sua proprietà. Suo padre voleva abbatterla quando si trasferirono qui, anche prima che noi nascessimo, ma ci ripensò vedendo che a Scott – fratello maggiore di Jake – piaceva molto; lui era sempre stato il suo figlio prediletto, lo notai negli anni, dato che la casa rimase intatta. Adesso, tuttavia, Scott aveva molti amici ed era troppo cool per passare il suo tempo qui, quindi era diventata il nostro rifugio.

«Come vanno le cose con i tuoi genitori?» chiese Jake, rompendo il silenzio.

«Bene» risposi facendo spallucce «Bene per quanto possibile … e i tuoi genitori?»

«Bene» disse ripetendo il gesto con le spalle «Bene per quanto possibile.»

Lo facevamo spesso. Ripetevamo le nostre domande e risposte, ci guardavamo sorridendo. Entrambi sapevamo ciò che nascondevano queste parole e riuscivamo a capirci anche senza dire niente.

Erano mesi che a casa le cose non andavano bene e lo avevo raccontato a Jake; lui era il mio migliore amico. Anche se avevamo solo quasi dieci anni, tutta la mia vita ruotava intorno a lui, non ricordo nemmeno quando lo conobbi, perché lo conoscevo da sempre. Eravamo vicini di casa, compagni di scuola e migliori amici, ed io non avevo fratelli, così che lui era diventato quasi mio fratello.

Le nostre madri erano vicine di casa e amiche, poiché qualche volta le avevo sentite scambiarsi ricette di cucina. Ma la mamma di Jake, al contrario della mia, era più riservata – anche troppo in molte occasioni – specialmente quando suo marito, il Sig. Johnson, era presente. Infatti, tutti erano più riservati intorno a lui; era un tipo duro, insegnava all’Università di New York.

Jake mi raccontava sempre le cose per le quali i suoi genitori discutevano ogni giorno o le cose che gli diceva suo padre, paragonandolo a suo fratello, ma ci appoggiavamo l’uno all’altro e ci tenevamo a galla a vicenda. Uno aveva sempre l’altro e questo rendeva tutto migliore.

«Ora del silenzio?» chiesi divertita.

Non era mai un silenzio imbarazzante. Ci piaceva stenderci sul freddo pavimento di legno e semplicemente ascoltare il nulla, sostenerci a vicenda senza dire una parola.

Sentii il suo respiro agitato, stavolta qualcosa era cambiato.

«No» affermò deciso. «Voglio dirti qualcosa …»

Vidi il dubbio nei suoi occhi, anche se non ne conoscevo il motivo.

«Sai che puoi dirmi qualunque cosa» assicurai, con il presentimento di qualcosa di serio.

«Io …» non riusciva a continuare la frase e i suoi occhi vagavano tra il mio sguardo e il pavimento.

«Dillo e basta» lo incoraggiai, avvicinandomi e mettendomi proprio di fronte a lui.

«Io … non posso dirlo … a parole …» sussurrò.

Altri dubbi si accumulavano nei suoi occhi a ogni secondo che passava, ma prima che potessi intervenire di nuovo, annullò i pochi centimetri che ci separavano e stampò le sue labbra sulle mie. Entrambi chiudemmo brevemente gli occhi e poi ci tirammo indietro subito. I miei occhi erano spalancati sicuramente con uno sguardo da cosa-diavolo-è-successo, mentre vedevo Jake deglutire con difficoltà, ma sosteneva il mio sguardo aspettando la mia reazione.

«Ti è piaciuto?» borbottò, incerto.

Mi era piaciuto? Di cosa diavolo stava parlando? Non sapevo nemmeno che cosa era appena successo. Nella mia testa si era scatenata una tempesta di pensieri, ma non riuscivo a smettere di guardarlo.

«Jocelyn!» gridò la mamma di Jake da sotto l’albero, facendoci trasalire e interrompere il contatto visivo, «Jocelyn, tesoro, tua madre ha chiamato, ha detto di andare immediatamente a casa.»

La Sig.ra Johnson era molto seria e il mio stomaco si chiuse ancora di più. Mamma non faceva mai così, io tornavo sempre all’orario stabilito, ma non avrei verificato nulla se prima non arrivavo a casa.

Iniziai a scendere senza dire una parola, seguita a prudente distanza dal mio amico.

«A domani, Sig.ra Johnson» dissi timidamente. «Ciao, Jake» pronunciai appena, uscii rapidamente da un lato della casa.

Appena raggiunto il marciapiede, iniziai a correre con le mie scarpe da ginnastica nere, non sapevo se perché ero preoccupata di arrivare a casa e verificare cosa mamma voleva da me, o perché stavo scappando, da cosa? Non ne avevo idea. Sapevo solo che il mio migliore amico mi aveva baciata ed io non riuscivo ancora a rendermi conto di cosa significava.

Jake era il mio migliore amico. Era? … Non so perché non dissi: É.

Non sapevo se era giusto. Cavolo, no, non era giusto. Eravamo appena due bambini, o no? Anche se il suo bacio non aveva malizia, al contrario era stato così dolce … ed anche impacciato, una goffaggine dolce.

Non sapevo come lo avrei affrontato a partire da quel momento, ma non dovetti nemmeno farlo, perché quella sera stessa lasciai la città.

CAPITOLO 1

CINQUE ANNI DOPO

Appena metto un piede fuori di casa, mi viene voglia di tornare sui miei passi, mettermi a letto, nascondere la testa sotto le coperte e pregare che il tempo torni indietro. Sì, questo andrebbe bene.

Posso quasi vedere Jake passare da casa mia per andare insieme alla fermata dell’autobus della scuola. Quasi … ma non oggi. Mi chiedo se sa già che sono tornata, se conosce le ragioni per le quali me ne sono andata e cosa più importante perché sono tornata.

Scendo i cinque gradini, arrivo sul marciapiede e osservo entrambi i lati della via, ma non c’è alcun segno di lui. Forse è meglio, non saprei cosa dirgli, come spiegare il mio silenzio durante tutti questi anni.

Inizio a camminare di nuovo guardando il terreno e mi rendo conto che indosso delle scarpe molto simili a quelle che avevo il giorno che me ne sono andata cinque anni fa. Quante cose sono cambiate da allora.

Alzo gli occhi al cielo sperando di trovare la consolazione che tanto mi manca. A New York è un giorno piacevole, con cieli sereni e persone di buon umore; per lo meno a me sembra sia così, dato che contrastano con la mia presenza ombrosa. Non è sempre stato così, il mio colore preferito era il giallo. Mi ricordava i giorni di sole. Per questa ragione lo usavo molto in inverno.

Oggi non so cosa mi aspetta, ma andrò là. Non può essere così male, giusto? Iniziare la scuola superiore senza nessun amico. Forse Jake sarà lì e mi odierà. Sì, sarà fantastico. Quello che ogni adolescente spera. Forse no.

Mi concentro sul suono delle suole delle mie scarpe che pestano il terreno, sulla mia respirazione intermittente, sulle ombre delle persone che mi passano a fianco, sui piccoli insetti che trovo a ogni angolo. Sì, sarà una giornata fantastica. Lo ripeto come un mantra.

Sono così concentrata che quando uno stupido suona il clacson della sua auto troppo vicino a me, mi vedo saltare in aria, come un gatto quando viene aperta una scatoletta di umido. Impreco a bassa voce ricordandomi di tutti i suoi antenati e della sua discendenza, ma alla fine guardo davanti a me e tutta l’aria abbandona i miei polmoni. È lui.

Jake è alla fermata dell’autobus e guarda davanti a sé. Dove sono le mie coperte quando ne ho bisogno? Diminuisco la velocità dei miei passi senza avere idea di cosa dirò quando arriverò al suo fianco. È da solo, stringe forte le cinghie del suo zaino sul petto. Poi abbassa lo sguardo e, senza sapere come, finalmente mi trovo alla sua sinistra. Ho di nuovo un anno e sto imparando a parlare, spero che in lui sia rimasto ancora qualcosa del mio migliore amico.

Ingoio la pallina da tennis che attraversa la mia gola e alzo gli occhi. Ora o mai più.

«Ci … Ciao» mi esce una voce rotta, appena udibile, ma è il meglio che riesco a fare e so che mi sente perché solleva lo sguardo e nei suoi occhi vedo qualcosa che non riesco a decifrare. Dolore?

Impiega troppo tempo per rispondere e per un momento credo che non lo farà.

«Ciao» alla fine mia saluta e torna subito alla sua posizione originaria, come se stesse fissando direttamente il sole.

Meraviglioso, questa era la mia strategia migliore e ora non so più cosa dire. È il momento di improvvisare.

«Sei … grande …»

Davvero? Ho appena detto che è grande? Quasi posso sentirlo rispondere: certo, stupida, te ne sei andata per cinque maledetti anni, certo che sono grande. Il tempo per me non si è fermato.

«Suppongo di sì»

Mi guarda di nuovo per un paio di secondi, studiando non solo il mio viso, ma anche il mio corpo, però non m'imbarazza. «Anche tu sei cambiata.»

«Suppongo di sì» ripeto le sue parole come facevamo da bambini sperando di essere spiritosa, ma ottengo solo un sorriso forzato e finto sulle sue labbra.

«Non sapevo che fossi tornata» parla con un tono di voce piatto.

«Sono tornata da una settimana» confesso e immediatamente i suoi occhi mi fissano furiosi, ma sa trattenersi molto bene e fare finta di niente.

So quello che gli passa per la mente. Sono tornata da una settimana. Una settimana in cui non l’ho cercato.

«Resterai?» chiede con un qualcosa che identifico come speranza, ma non sono sicura.

«Sì …»

Ci guardiamo in silenzio per qualche secondo finché lui distoglie lo sguardo verso un punto indefinito dietro di me.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать


Morenz Patricia читать все книги автора по порядку

Morenz Patricia - все книги автора в одном месте читать по порядку полные версии на сайте онлайн библиотеки LibKing.




Per Sempre È Tanto Tempo отзывы


Отзывы читателей о книге Per Sempre È Tanto Tempo, автор: Morenz Patricia. Читайте комментарии и мнения людей о произведении.


Понравилась книга? Поделитесь впечатлениями - оставьте Ваш отзыв или расскажите друзьям

Напишите свой комментарий
x